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- Mio caro padrone domani ti sparo - Paolo Pietrangeli
Circolare a tutte le fabbriche del mondo, siano esse per azioni o srl o come vi pare: "Commendatore illustre, Le scrivo la presente per renderle noto un fatto increscioso per lei, per farle presente che il giorno ventuno, del mese corrente, abbiamo deciso di farla finita con lei." Mio caro padrone domani ti sparo, farò di tua pelle sapon di somaro, ti stacco la testa ch'è lucida e tonda, così finalmente imparo il bowling. Miei cari compagni perché quelle facce, ho detto qualcosa che un po' vi dispiace, sì forse ho ecceduto, non fateci caso, vent'anni di rabbia fan parlare così. |
Pensate che bello il giorno ventuno, padroni son tanti e padrone è nessuno, pensate che bello, pensate che bello sarà. Ma prima ti inchiodo la lingua al palato, ti faccio ingoiare un pitone salato e con quei tuoi occhi porcini e cretini alla mia ragazza farò gli orecchini. Compagni sia chiaro che il giorno ventuno migliore vendetta sia proprio il perdono e allora saremo più grandi e più forti, se tutti i rancori saranno sepolti, però. |
Chi mi pagherà la gioia di vederti star li appeso, grosso, grasso, unto e obeso, proprio come un baccalà. Chi mi pagherà la gioia di vedere le tue mogli, tutte piene di cordogli, pianger solo il venerdì. Che ti importa se ti strippo, se ti importa accendi un cero, te lo spengo tutto intero, tutto intero dentro il naso, tutto intero dentro il naso, tutto intero dentro il naso, tutto intero dentro il naso. |
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